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Un blackout di 90 secondi e centinaia di vite a rischio: ecco cosa non vi dicono sul traffico aereo

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R.D.V.

Un’interruzione di pochi secondi può trasformarsi in tragedia: la denuncia shock dei controllori svela un sistema radar sull’orlo del collasso.

Un blackout di un minuto e mezzo. Nessun radar, nessuna comunicazione e decine di aerei in volo si trovano di fatto senza guida. È accaduto più volte negli ultimi mesi e ciò che emerge dai rapporti interni dei controllori di volo è allarmante – ma andiamo a scoprirlo assieme.

Un blackout di 90 secondi e centinaia di vite a rischio: ecco cosa non vi dicono sul traffico aereo – mastroasso.it

A quanto pare negli Stati Uniti i malfunzionamenti al sistema radar non sono isolati né imprevisti. Da tempo chi lavora nelle torri denuncia un’infrastruttura vecchia, fragile, e un’organizzazione che non regge più il traffico aereo moderno. In particolare, la gestione dei voli è stata spostata da un centro a un altro per sopperire alla mancanza cronica di personale – più di 3.000 controllori mancano all’appello in tutti gli USA (dove ogni giorno partono 45.000 voli).

La comunicazione scompare, il rischio aumenta: il pericoloso precedente del 6 novembre

Uno dei casi più gravi è avvenuto lo scorso 6 novembre. I controllori, per oltre 90 secondi, hanno perso ogni contatto con i velivoli. Nessuna frequenza funzionava, neppure quella d’emergenza. Un aereo cargo è così finito fuori rotta, ha attraversato una zona aerea riservata e sorvolato un’area densamente popolata. Tutto questo mentre dalla sala radar si tentava, invano, di lanciare un allarme ai centri vicini.

La Federal Aviation Administration è responsabile dei voli negli States – Screenshot FAA – mastrosasso.it

“Non avevamo nemmeno la frequenza d’emergenza, e le cuffie alternative erano inutilizzabili”, scrive un controllore in un rapporto anonimo. Non è un episodio isolato. Solo tra aprile e maggio si sono verificati due blackout simili.

Ogni volta, gli operatori sono costretti a improvvisare, passando agli aerei liste di frequenze “possibilmente funzionanti”. Una procedura che in condizioni di traffico normale è già rischiosa, in caso di emergenza può essere fatale.

Ma perché in un paese che dovrebbe essere all’avanguardia su tutto come gli Stati Uniti accadono cose del genere nel 2025? Secondo un’indagine della FAA (la Federal Aviation Administration), alcuni apparati radar oggi in uso sono stati installati oltre 60 anni fa e le linee di comunicazione sono ancora basate su cavi in rame, con frequenti interruzioni (fino a 700 a settimana).

La FAA ha promesso aggiornamenti urgenti: fibra ottica, linee ridondanti, nuovo personale. Ma nel frattempo, chi lavora nei centri radar continua a ripetere lo stesso avvertimento (le testuali parole sono da brividi): “È solo questione di tempo prima che molte persone muoiano”.

E ricordiamo come nei cieli (ancor più probabilmente che in terra) bastano pochi secondi per sfiorare la tragedia.

R.D.V.

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