Il pensiero che il cibo cucinato dalla mamma è sempre il più buono non abbandona nemmeno da adulti. La psicologia spiega il motivo.
Come la mamma non c’è nessuno, soprattutto in cucina. I manicaretti che prepara sono delizie assolute e non si cambierà mai idea. Tutte le mamme sono abili cuoche o è l’affetto che parla?
Il cibo è un elemento centrale della nostra vita. Parliamo di cibo, discutiamo sui gusti, suggeriamo preparazioni, usiamo il cibo come conforto o come punizione. L’alimentazione non è solo una questione di sopravvivenza ma anche di comunicazione, condivisione ed espressione delle emozioni. C’è uno stretto legame, dunque, tra il cibo e il nostro IO più profondo e questo rapporto è stato studiato dalla psicologia.
D’altronde appena nasciamo i primi contatti con il mondo esterno avvengono attraverso la bocca. Ed è la mamma a soddisfare il bisogno più forte di tutti, la fame. Con l’allattamento al seno o il biberon non ha importanza, già nelle primissime fasi della vita si instaura questa connessione tra madre-figlio-cibo come gesto di cura e affetto. In tali termini l’atto della nutrizione non è solo un veicolo di sostanze ma un vero e proprio messaggio d’amore.
Quando la mamma nutre il figlio neonato fa sentire il bambino accolto, riconosciuto, rassicurato. Il calore del suo corpo, l’abbraccio, il contatto visivo, gli odori sono ciò che la mente del bambino ricorderà come gratificazione, amore, emozioni positive e assocerà al cibo. E se il primo incontro con il cibo è un incontro d’amore è comprensibile come questo legame durerà nel tempo, verrà interiorizzato e sarà un riflesso importante anche nella vita dell’età adulta.
Se il cibo è collegato alla mamma allora non potrà che suscitare quelle emozioni positive e apparire delizioso. L’associazione a periodi felici dell’infanzia innescherà un senso di soddisfazione e appagamento che porterà a sentire quel cibo come il migliore del mondo. Non importa quanti anni passeranno, ciò che prepara la mamma è una certezza su cui contare, un’abitudine che si vorrebbe non poter cambiare mai e il solo pensiero che un giorno non si gusteranno più quei sapori getta nello sconforto.
Per la psicologia c’è anche una sorta di idealizzazione dell’infanzia e di questa figura materna amorevole che si è presa cura di noi quando eravamo fragili e innocenti. Inevitabilmente ciò che viene prodotto dalle mani della mamma assume un significato diverso, più forte ed emozionale. Ecco perché il cibo della nostra mamma è insuperabile.
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