Il pane guttiau è uno di quei sapori che ti restano impressi. Nasce in Sardegna, terra che non ha mai smesso di custodire tradizioni semplici ma straordinarie.
È la versione arricchita del più famoso pane carasau, quella sfoglia sottilissima e croccante che un tempo accompagnava i pasti dei pastori durante i lunghi periodi lontani da casa. Bastava infatti un filo d’olio e un pizzico di sale per trasformare un pane già buono in qualcosa di ancora più goloso.
La parola “guttiau” in sardo significa proprio “gocciolato”. L’olio, cadendo a filo sulla superficie, rende questa preparazione croccante ma anche profumata, quasi fosse una carezza in più a un pane che già racconta storie di comunità e condivisione. Non c’è tavolata in Sardegna senza che venga portato almeno un cestino di guttiau, spesso al posto dei grissini, altre volte come aperitivo da spezzare con le mani e sgranocchiare senza troppe formalità.
Quello che trovo affascinante di questa specialità è la sua essenzialità. Non c’è bisogno di grandi lavorazioni né di ingredienti particolari. L’idea è che basti poco, ma di qualità. Eppure, nella sua semplicità, sa conquistare. Ti arriva al palato un mix di croccantezza e morbide note d’olio, che fanno subito pensare a estati mediterranee e al profumo del mare.
Ricordo che la prima volta l’ho assaggiato a casa di un’amica sarda, in un piccolo paese vicino a Nuoro. Era un pomeriggio d’estate e sul tavolo c’erano solo cose genuine: olive, formaggio, vino rosso e quel cestino di pane guttiau appena fatto. Non serviva altro. Quel gesto così naturale mi è rimasto impresso, perché mi ha fatto capire quanto la cucina possa raccontare radici profonde.
Ed è proprio con quello spirito che oggi ripropongo questa ricetta. Perché se c’è una cosa che ho imparato dalla Sardegna è che condividere il cibo è un atto di affetto, e il guttiau ne è una dimostrazione perfetta.
Questo pane condito è la dimostrazione che non sempre serve complicare le cose per portare in tavola qualcosa di speciale.
In Sardegna lo trovi in ogni casa, spesso pronto ad accogliere ospiti all’improvviso o a fare da compagno a un bicchiere di vino.
250 g di pane carasau
60 ml di olio extravergine di oliva
Sale fino q.b.
Rosmarino fresco (facoltativo, per un tocco aromatico)
Accendi il forno a 200°C e lascialo scaldare bene.
Adagia le sfoglie di pane carasau su una teglia rivestita di carta forno.
Con un cucchiaio o un pennello, distribuisci l’olio a filo sulle sfoglie. Non serve abbondare: basta che il pane ne assorba qualche goccia.
Spolvera con un pizzico di sale e, se vuoi, con del rosmarino tritato per dare un profumo in più.
Inforna per circa 5 minuti, finché il pane diventa dorato e croccante.
Tira fuori la teglia e lascia raffreddare leggermente: il guttiau va gustato tiepido, ma anche freddo mantiene la sua fragranza.
E forse è proprio questa la magia: un cibo povero che diventa ricco di significato. Io ogni volta che lo preparo penso a quel pomeriggio con la mia amica sarda. Chissà, magari la prossima volta provo a servirlo con una crema di pecorino o con pomodorini freschi: tu come lo accompagneresti?
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