Per dare un tocco in più ai piatti, in molti usano il peperoncino da mettere ovunque. Non tutti i tipi però danno lo stesso effetto: le differenze.
Il peperoncino è la spezia più consumata al mondo e si trova in ogni cucina. È un prodotto originario dell’America Latina, più precisamente del Messico, ed è attivato in Europa solamente nel XVI secolo. Come è risaputo, è usato in tutte le società tradizionali per le sue proprietà toniche, stimolanti e antisettiche, ma anche per curare i disturbi digestivi, migliorare l’appetito, ridurre la flatulenza e migliorare la circolazione.
La capsaicina è il componente più famoso e studiato dei peperoncini. Numerose ricerche condotte su animali e sull’uomo hanno dimostrato le interessanti e varie proprietà del peperoncino e il suo contributo ai benefici per la salute. Quello che però non tutti sanno è che ci sono numerose tipologie di peperoncini che possono essere utilizzate nella cucina e queste si differenziano non solo in base all’aspetto, ma anche e soprattutto in base al piccante e sapore.
Quali sono le tipologie di peperoncino più famose: le differenze principali
I peperoncini sono diversi e cambiano in base al sapore, all’origine e, come già accennato, per livello di piccantezza, che viene misurato in SHU (Scoville Heat Units). È importante conoscere le tipologie così è più facile orientarsi nel mondo del piccante ed evitare di rimanere delusi.
Uno dei più amati nella cucina tex-mex, in quanto la sua origine è proprio messicana, è il jalapeño, il cui sapore è fresco e moderatamente piccante, ottimo per farcire oppure per accompagnarlo con i nachos e tacos. Poi abbiamo il ají amarillo, la cui origine è peruviana; il suo sapore è agrumato e fruttato, ed è uno degli ingredienti principali del ceviche, una delle preparazioni più famose in Perù.
Conosciamo molto bene il peperoncino calabrese, un vero simbolo della cucina meridionale italiana, ottimo per dare carattere e sapore a sughi, piatti tradizionali e insaccati. Per chi ama un gusto più deciso e acido non può fare a meno di provare il tabasco, un peperoncino piccolo e sottile di origine statunitense, che in genere viene usato proprio per produrre la famosa salsa Tabasco.
Poi abbiamo il habanero, che arriva dall’America Centrale e Caraibi, presente in diverse varietà (marrone, arancio e rosso); ha una piccantezza persistente ed estrema, con un retrogusto tropicale e fruttato. Sempre dagli Stati Uniti troviamo la carolina reaper, che è il peperoncino più piccanti al mondo, bisogna fare attenzione a usarlo perché è una vera bomba.
