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Attualitá

Il lido che frequento mi vieta di portare cibo in spiaggia, è normale questa cosa?

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Anna Peluso

Lo stabilimento che frequento da tempo quest’anno mi ha obbligato a consumare il pranzo nel suo ristorante, vietandomi di introdurre qualsiasi tipo di cibo o bevanda. Ma può davvero farlo?

Puntuali come ogni estate arrivano le novità introdotte dai gestori degli stabilimenti balneari. La più frequente di tutte è quella che riguarda l’introduzione di cibo e bevande portate da case; in molti oramai vietano ai clienti di introdurre qualsiasi tipo prodotto esterno, obbligandoli quindi di conseguenza a consumazioni forzate a bar e ristoranti presenti nello stabilimento. In tanti casi si arrivare anche a vere e proprie perquisizioni, imposte per capire se effettivamente il cliente sta introducendo qualcosa che non potrebbe, ma i gestori hanno davvero tutto questo potere? Cosa dice la legge a riguardo?

Il lido che frequento mi vieta di portare cibo in spiaggia, è normale questa cosa? -mastrossso.it

È probabilmente capitato almeno a tutti una volta di andare andare allo stabilimento, pagare il biglietto di ingresso e sentirsi poi dire che la borsa termica non può entrare, perché è vietato introdurre cibi e bevande esterne.

I gestori più “furbetti” provano anche a spacciare queste regole come imposizioni di normative nazionali, in realtà non si fa altro che obbligare i clienti a consumazioni continue al bar e ristorante presente così da aumentare anche gli incassi. In tanti altri casi poi, si passa addirittura alle perquisizioni. Ma i gestori possono davvero compostarsi in questo modo?

La risposta più secca a questa domanda sarebbe un semplice “no”, ma è importante approfondire per sapere come comportarsi se ci si dovesse nuovamente trovare in una situazione del genere. Perché, spoiler, è il gestore a violare la legge e non il cliente.

Niente divieti né perquisizioni: quali sono i diritti dei bagnanti

In linea generale, tra quelli che sono definiti i diritti dei bagnanti, la legge permette alle persone/clienti di portare in spiaggia cibi e bevande e anche di consumarli sotto l’ombrellone. L’unica vera norma a cui sottostare è, giustamente, il rispetto delle altre persone e di mantenere un certo decoro e pulizia.

Questa regola vale anche per le strutture balneari in concessione a privati. Detto questo, se proprio il gestore vuole introdurre un qualche divieto rispetto all’introduzione di prodotti esterni, deve essere molto chiaro: come cartellonistica che indica le regole del lido. Segnali che devono essere ben visibili e specificate prima dell’acquisto del biglietto così da lasciare al cliente libera scelta.

Niente divieti né perquisizioni: quali sono i diritti dei bagnanti – mastrosasso.it

Altra cosa che il gestore può fare è vietare la consumazione di pranzi sotto l’ombrellone, ma riservando aree dedicate proprio a questo fine. Quindi, presentando l’opzione ristorante, ma anche altri spazi dedicati a chi porta cibo da fuori.

Quello che, invece, il gestore non può assolutamente fare e che configurare reato, è perquisire i clienti. Secondo il codice di procedura penale, la perquisizione non può essere autorizzata da un privato cittadino e comunque eseguita solo dalle forze dell’ordine. Allo stesso modo il gestore non può sequestrare la borsa termica o altri oggetti, anche in questo caso parliamo di un atto tipico dell’autorità giudiziaria.

Quindi, se la prossima domenica il gestore dello stabilimento vuole imporvi qualcosa o minacciare perquisizioni e sequestri potreste pensare voi di chiamare le autorità.

Anna Peluso

Mi piace raccontare storie e provare ad essere testimone del tempo che siamo, così ho iniziato a scrivere sul web, lavoro che ormai faccio da 10 anni. Mi occupo di lifestyle, food, economia e cronaca.

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