Sanzioni ai supermercati che incentivano la vendita di cibi ultraprocessati o poco salutari. il contrasto all’obesità inizia dal carrello della spesa.
La società odierna assiste ad un aumento del tasso di obesità esponenziale, che da qualche anno anche in Italia ha iniziato a coinvolgere il settore infantile, con gravi conseguenze sulla crescita e sulla salute. Buona parte della responsabilità è nel consumo smodato dei cibi grassi ed ultraprocessati, che, paradossalmente, sono i più convenienti economicamente.
Questo paradosso fa sì che chi non ha problemi a strisciare le carte elettroniche può permettersi di sostenere una dieta sana e bilanciata. Tutto il resto della popolazione deve accontentarsi di cibi pronti con conservanti o carni molto grasse. Con conseguenze sulla salute e di conseguenza sulla società intera. Proprio per questo motivo il Ministro della Sanità britannico, Wes Streeting, ha ribadito che “prevenire è meglio che curare”.
L’obesità non è solo un problema dilagante per la salute dei cittadini, ma anche un costo sociale per le cure. La Gran Bretagna ha la medaglia di bronzo per il livello di obesità in Europa. Ovviamente non è esclusivamente l’alimentazione a generare questo fenomeno. In particolare nei bambini, è sopraggiunta una maggior sedentarietà che non aiuta il lavoro del metabolismo corporeo, necessario allo smaltimento delle calorie in eccesso che altrimenti si trasformano in grassi.
Wes Streeting ha messo sul piatto nuove normative che riguardano la grande distribuzione alimentare, finalizzate a disincentivare della vendita di prodotti alimentari grassi o ultraprocessati. Il che non significa multe ai negozi che vendono chips, ma un obbligo di implementare strategie di marketing differenti. Come ad esempio migliorare la visibilità dei prodotti sani piuttosto che di quelli poco salubri.
O anche di inserire offerte e riduzione di prezzi sul biologico e sulle verdure fresche. Insomma, allettare il cliente ad orientarsi verso un consumo più sano di cibo. A seguito della legge potrebbero scattare dei controlli per la grande distribuzione alimentare. Chi non rispetta determinati canoni di offerta, potrebbe ricevere sanzioni salate. Questa è la promessa del Ministro della Salute britannico.
La proposta di questa legge è stata avallata da numerosi studi scientifici. Per combattere l’obesità infantile basterebbe ridurre l’apporto di 50 calorie al giorno. Ovviamente introducendo anche una maggior attività fisica quotidiana, responsabilità delle famiglie e delle scuole. Il 60% della popolazione inglese si è schierata a favore. Chissà che presto un orientamento di questo tipo non raggiunga il resto dell’Europa, compresa l’Italia.
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