Antonino Cannavacciuolo si spaventa quando varca la soglia del ristorante: atmosfera da film horror.
La missione dello Chef: salvare i ristoratori in crisi. Nella 10a stagione di Cucine da Incubo, ancora una volta, Cannavacciuolo ha attraversato l’Italia per portare loro il suo preziosissimo soccorso. Ci spostiamo a Tropea, splendida cornice calabrese ove ubicato il locale Angelo del Mare.

Ristorante a conduzione familiare: marito e moglie, Vincenzo e Ombretta, infine la figlia Sonia. Famiglia di pescatori, l’idea di aprire un locale nasce dal voler proporre ai propri clienti il pescato del giorno. Tuttavia l’inesperienza inerente la gestione di un’attività comincia a farsi sentire.
Non solo, Vincenzo assume un atteggiamento alquanto disturbante nei confronti del personale tra prese in giro e offese. La situazione è molto grave e solo Antonino può riuscire nell’impresa. Tuttavia, appena entra nel locale, un colpo al cuore: il terrore si posa sul suo volto, non può fare a meno di notarlo.
Cucine da Incubo, Cannavacciuolo colto dalla paura
È raro che accada. Il più delle volte lo Chef manifesta altre emozioni quali disgusto, rabbia. Si inorridisce davanti a un piatto di pesce surgelato, quando manca la rapidità e i clienti attendono inutilmente un primo. Ebbene, d’ora in poi, nel suo ventaglio emozionale ci sarà posto anche per l’angoscia.

In particolare quando si varca l’ingresso di Angelo del Mare. Basta aprire la porta per scoprirlo: “Il suo rumore fa venire i brividi“. Un cigolio tipico dei film dell’orrore al pari di una casa infestata o disabitata in attesa dell’assassino – meri esempi che rendano chiara l’idea. Oltretutto, urta un tavolo vicino all’ingresso.
Proprio come negli horror, quando il protagonista fa rumore involontariamente risvegliando l’istinto omicida del serial killer nelle vicinanze. Ad ogni modo è subito rinsavito riprendendo a bacchettare com’è nel suo stile. Vincenzo è una persona molto particolare, dal carattere (forse) troppo goliardico. In aggiunta, mente.
Quest’ultimo aspetto Cannavacciuolo non lo può sopportare poiché ai suoi clienti/ristoratori chiede sempre la massima onestà se desiderano il suo aiuto per crescere ed evolversi – nello specifico, l’aspro confronto è caduto sul piatto di pasta condito con il pesce: le busiate fatte a mano o a macchina?
Si presenta una situazione disastrosa per Antonino. Il destino del ristorante è già segnato se non cambiano rotta quanto prima. Ebbene, dalle recensioni positive dei clienti, la missione parrebbe compiuta! Servizio e qualità i punti di forza, Angelo del Mare si è risollevato, più forte di prima. Gli errori appartengono al passato.