Si diffonde una nuova truffa, che fa leva proprio sul programma 4 Ristoranti. Alessandro Borghese è profondamente allarmato.
La dinamica di 4 Ristoranti è molto semplice. Alessandro Borghese, in tour per il Bel Paese, organizza una sana competizione tra quattro proprietari di ristoranti. Questi sono chiamati a giudicare location, servizio, menù e prezzo delle strutture degli avversari. I voti del conduttore rimangono segreti fino all’ultimo minuto e possono ribaltare o confermare la classifica parziale.

Il programma nasce in collaborazione con Sky Italia e Banijay Italia. Gli stessi che nelle ultime ore hanno lanciato un accorato appello a tutti i potenziali concorrenti. Sembra infatti che un gruppo di truffatori faccia leva sul format per ingannare i proprietari. Alessandro Borghese ha quindi condiviso apertamente il suo allarmismo online.
4 Ristoranti, il format protagonista di una truffa
Il post è ovunque, diffuso dai profili social di 4 Ristoranti (@ale4ristoranti) e di Sky Italia (@skyitalia). Un gruppo di truffatori ha ideato un inganno che fa leva proprio sul programma, così da estorcere denaro ai potenziali concorrenti. Diversi proprietari di strutture di ristorazione sono stati contattati da figure che si sono spacciate per dipendenti della produzione. “Chiedono denaro per partecipare al programma” – si legge nel comunicato ufficiale.

Onde evitare ulteriori speculazioni, sono state esplicitate le dinamiche che precedono la registrazione delle puntate. Prima di tutto, si tratta di un coinvolgimento gratuito, per cui la stessa richiesta di denaro è prova di un tentativo di truffa. La produzione di 4 Ristoranti compie un’analisi del territorio e seleziona successivamente i partecipanti. Questa fase è a cura esclusiva di Sky Italia. “Invitiamo a prestare attenzione e a non fornire dati personali né effettuare pagamenti” – l’accorato appello.
Il sistema della truffa tramite smartphone sta diffondendo un legittimo sentimento di frustrazione. Ogniqualvolta un operatore contatta un utente deve combattere di conseguenza con il suo scetticismo. Bisogna prestare attenzione a cosa si dice, quali dettagli emergono dalla telefonata, se si risponde “Sì” o “No” e molto altro. Gli hacker, con l’avvento della tecnologia, stanno ideando metodi sempre più subdoli per arrivare a estorcere denaro.
Le stesse banche hanno più volte intimato i loro clienti a NON fornire dati personali e garantire pagamenti al telefono. È una pratica illegale, da qualsiasi azienda provenga la richiesta. Laddove sussista il ragionevole dubbio di essere stati ingannati, è importante rivolgersi immediatamente alla propria banca, così da bloccare il conto per ulteriori verifiche. E soprattutto per evitare che l’hacker predisponga dei bonifici a carico dell’affiliato.